Lo scorso anno la partecipazione a tutti i 5 giorni della Lipica Open mi aveva permesso di reimpostarmi da zero dopo un inizio di stagione pessimo dal punto di vista mentale-psicologico; nella prima tappa avevo ripreso i fondamentali dell’orienteering per incrementare giorno dopo giorno velocità di lettura e di corsa e uscirne molto confortato.
Quest’anno per vari motivi non avevo l’opportunità di passare un lungo periodo in Slovenia e mi sono accontentato della seconda tappa (domenica 13 marzo), dando la priorità alla parallela 2 gg. di TrailO che si svolgeva proprio a Lipica, a una folata di bora dal confine.
Sabato arrivando al ritrovo della gara di PreO insieme ai campioni italiani Bettin e De Pieri ci imbattiamo in un vento fortissimo (la burja, appunto) che mi sconsiglia dal consumare all’aperto il mio amato mezzo chilo di fragole. Non sarà facile trascorrere i 100 minuti di gara lungo il sentiero didattico forestale Joseph Ressel
a risolvere i quesiti estremi posti da Krešo Keresteš, infaticabile animatore del TrailO in Slovenia che ha trascorso 10 giorni dell’ultimo mese per mappare la minuscola zona di gara.
Il risultato di tanta abnegazione si concretizza in una realizzazione cartografica che include anche sassolini dell’altezza di 30-40 cm., disegnati tramite minuscoli puntini, cocuzzoli alti 10-20 cm. probabilmente prodotti da un paio di conigli in cerca di nascondiglio e nasi dall’insondabile estensione.
Limito i danni e chiudo 22° su 45 concorrenti, con 15 punti su 20; purtroppo sbaglio nel finale, pressato dal tempo limite agli sgoccioli, ma poteva andare peggio soprattutto nella zona A-Z dalla 6 alla 11; tutto sommato un buon allenamento per il TempO del giorno dopo.
Cena (večerja) all’albergo Stari Grad di Senožeče con ottimi zelenjavna juha e krompirjevi njoki s žafranasto omako; il mattino seguente alle 7.30 troviamo le porte interne sbarrate e per farci due passi sotto il nevischio e nella bufera utilizziamo l’uscita di emergenza. Quindici minuti dopo il posto si rianima e la colazione (zajtrk) ci regala perfino una massiccia omelette con formaggio, che ripongo delicatamente sopra la pasta integrale + fagioli con l’occhio portata da casa per il pranzo (kosilo) del dopo gara.
Ci spostiamo a Dutovlje per la seconda tappa della CO; il cielo si azzurra piano piano mentre navighiamo verso ovest e la temperatura si impenna lasciando alla bora solo una parte da comprimaria.
L’arena d’arrivo ci propone i primi incontri del 2016 con i numerosi connazionali delle altre regioni, dai bilingui del Gaja ai trentini, veneti ecc. oltre ai setteottocento europei in gran parte provenienti da Austria, Ungheria, Cechia, senza trascurare una notevole rappresentanza svedese. La zona come sempre pullula di peperine (per rendersene conto basta osservare una galleria fotografica qualunque) e la preparazione pre-gara scivola in allegria.
Trovate la Gallery ufficiale di domenica qui
Cartina del percorso Open molto impegnativa, a cominciare dalla prima tratta lunga che salta la zona di gara della terza tappa per approdare nel classico terreno carsico fatto di buche, depressioni, avvallamenti e molte pietre. Facile perdere la direzione aggirando qualche voragine o alcune zone verdi, prima di lanciarsi lungo il costone che porta agli ultimi punti.
Dopo un inizio cauto per via dei vari acciacchi patiti in settimana prendo gradatamente fiducia e sento la caviglia molto solida malgrado il leggero gonfiore che la accompagna da ormai 3 mesi; riesco quindi a mettere il turbo negli ultimi 20 minuti per staccare agevolmente il miglior tempo proprio davanti a Bettin. Supero di pochi secondi Helga Bertoldi, seconda in W35, mentre diversi M16 mi massacrano, ma ci sta, sono molto più agili e leggeri.
Verso l’ora di pranzo burja se okrepi (la bora si rinforza), come avevano annunciato le vremenske napovedi (previsioni del tempo) e allora si levano gli zaini e si corre insieme a Madella verso il TempO, che presenta 7 postazioni da 5 quesiti, per un totale di 35 (meno uno, forse per problemi di stampa).
La zona di gara è adiacente a quella del PreO, ma il livello tecnico è meno enigmatico e più adatto a una gara in velocità. Non è invece veloce la coda, perché gli aiutanti sono pochi e noi concorrenti ci ritroviamo a scherzare e fare ipotesi in attesa di proseguire la gara, intravedendo alcune lanterne del percorso.
Mi trovo subito bene in carta e prendo un buon ritmo, sbagliando un paio di volte per non aver controllato accuratamente il lato di alcuni oggetti. Purtroppo perdo un po’ di tempo sull’ultima piazzola, ma il risultato non cambia, ed è ottimo: settima posizione assoluta, secondo italiano dopo Remo, in mezzo a gente che ha raggiunto finali mondiali; sarà la volta che mi guadagno una convocazione agli Europei? Lo sapremo nelle prossime settimane; aspettando godo e mi gusto i deliziosi cioccolatini che Susy ci regala a piene mani, li ha acquistati a Vilnius alcune settimane fa e vuole che finiscano prima di tornare a casa. E voi non perdetevi la prossima Lipica Open, o almeno le prime due tappe di CO+TrailO.
Bellissimo articolo, c’è anche da imparare la sloveno! Dita incrociate per gli Europei.